Back button focusing

Questo post potrebbe essere sottotitolato: “Dai, complichiamoci la vita, a partire dal titolo!”.

Back button focusing. Ovvero, “regolare la distanza del fuoco con il pulsante posteriore” (visto che in inglese suona meglio?). Significa, semplicemente, dire alla fotocamera di non impostare il punto e la messa a fuoco ogni santa volta che si preme il pulsante di scatto a mezza corsa, bensì farlo solo quando premiamo un altro pulsante, specifico solo per quello scopo.

E perché vorremmo mai farlo? Perché spesso complicarsi un po’ le cose prima è il modo migliore per renderle molto più facili dopo.

D’accordo, situazione pratica.

Estate. Ve ne state belli belli a passeggiare in mezzo al bosco, quando vedete in lontanza un cerbiatto… correte con la mano a cercare la vostra fotocamera per immortalare il cugino di Bambi… lo inquadrate, pronti a scattare, l’indice sollevato di qualche millimetro… quando il vostro amico vi si piazza davanti di colpo, premete il pulsante di scatto e la macchina regola la distanza di fuoco sulla sua schiena. Oppure è proprio il cerbiatto che si sposta di quei pochi centimetri che inganneranno la vostra macchina rimasta ferma sul punto e portata a quel punto a mettere a fuoco l’albero dietro di lui. Risultato: foto persa, cerbiatto scappato e calendari che vengono tirati giù un Santo per volta.

Ancora.

E’ sera in città, vedete una bella coppietta, un bambino col suo cane o comunque una scena curiosa che volete comunque riprendere. Fate un primo scatto, sentendo la lente che si regola da sola. Non vi piace e decidete di farne un altro. Di nuovo il bzzz bzzz dell’obbiettivo, e solo dopo lo scatto. E così una terza volta. Poi la scena si scompone e fine dell’intervallo di tempo a vostra disposizione per scattare. Avete tre foto, certo, ma se aveste regolato il fuoco solo la prima volta ne avreste probabilmente molte di più, con la possibilità di trovare quell’immagine che coglie davvero il famoso “momento decisivo” in cui tutti gli elementi si trovano in perfetta armonia.

E poi, volete mettere la possibilità di vantarvi con i vostri amici perché regolate il fuoco una sola volta, fate gli aggiustamenti che ritenete necessari e a quel punto fotografate usando solo le impostazioni manuali?

Ecco, questi sono i motivi per cui può valere la pena – una volta acquisita una certa familiarità con la propria macchina – familiarizzare con questa tecnica. Rende lo scatto un’esperienza più veloce, immediata e meno stressante, permettendovi di concentrarvi solo su luce e composizione perché tanto il fuoco non lo toccherete più anche per i successivi cento scatti. Apre poi la strada a tecniche più avanzate come l’iperfocale o la messa a fuoco a zona (ok, sembrano cose da fantascienza o da partita di calcio… ne parleremo, promesso!).

Insomma, se lo provate e se vi “aggancia”, il back button focusing poi non lo mollate più.

Un’ultima curiosità: perché tutti i costruttori di macchine fotografiche dotate di autofocus impostano la modalità combinata scatto/messa a fuoco sullo stesso pulsante? Ehi, ma perché è più semplice fare così! E a noi piacciono le cose semplici, no?

No.

2 pensieri riguardo “Back button focusing

  1. Riccardo grazie della preziosa Info. Ho impostato la mia nuova mirrorless (Panasonic S5) proprio come dici te. Ho solo un piccolissimo dubbio : in AFS e soggetto fermo focheggio una volta e poi posso scattare quante volte voglio (giusto?), se invece tengo premuto e il soggetto si muove AF continua a focheggiare e io posso liberamente scegliere di scattare quando voglio, giusto ? Quindi è come se avessi messo in AFC ? A questo punto quale è la differenza tra AFS e AFC in questa modalità (BBF)?. E se metto in AFC col soggetto in movimento basta spingere una volta e AF segue il soggetto oppure devo tenere comunque premuto il back button focus?

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