E rieccoci qui, reduci da una gran bella giornata passata con gli amici di Casus Belli nella splendida cornice del Museo Storico di Piana delle Orme. Una giornata dedicata principalmente al gioco storico ma anche – e questo è stato il mio piccolo contributo all’evento – al rapporto tra gioco e fotografia.
Lo devo dire, sono proprio soddisfatto. Gioco e Storia, ora giunta alla sua seconda edizione, si è da subito contraddistinta per non essere solo un grande appuntamento di gioco per gli appassionati, ma ha voluto rappresentare un’occasione per compiere una riflessione più ad ampio spettro sul fenomeno ludico, inteso nella sua dimensione interpersonale e culturale. Se dunque l’anno scorso il tema era quello dell’insegnamento tramite il gioco, l’edizione 2017 è stata dedicata all’indagine sui legami tra arte e gioco. Come si relazionano queste due realtà? Il gioco e più in generale il giocare sono forme d’arte?
La conferenza alla quale sono intervenuto – a margine delle molte partite e tornei dedicati agli appassionati ma anche a chi si avvicinava per la prima volta a questo mondo così affascinante – ha esaminato l’argomento sotto il profilo concettuale, sotto quello pratico-funzionale, sotto quello più puramente ludico… e con me sotto quello del rapporto con una delle forme d’arte più diffuse e quotidianamente praticate al giorno d’oggi: la fotografia.
E mi sono divertito un mondo.
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